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Cleto (44 min)

La Calabria è una terra piena di paesi abbandonati, ricchi di storia, di cultura e dal fascino suggestivo, paesi arroccati sui monti, che nel corso del tempo sono stati abbandonati.

Paesi che dalla loro altura padroneggiano su tutto il territorio circostante, paesi sempre affascinanti, che riportano i curiosi visitatori in un’atmosfera del passato, riportando alla memoria vecchie tradizioni, vecchi valori.

Tra i tanti c’è Cleto, nella provincia di Cosenza, situato alle pendici del monte Sant’Angelo. Per raggiungere Cleto bisogna percorrere la statale SS18 ed arrivati a Campora S. Giovanni, se si proviene da sud bisogna svoltare ai semafori a destra, mentre per chi arriva da nord, oltrepassando l’incrocio semaforico tenere la sinistra. In alternativa si può passare dal centro di Campora salendo per il viale principale, che si imbocca sempre dai semafori. Da entrambe le strade, seguendo le indicazioni, dopo aver percorso circa 12 km per circa 20 minuti, si giunge nel piccolo borgo poco abitato.

La nascita di Cleto viene fatta risalire alla leggenda dell’ancella Cleta, che in fuga da Troia la fondò.

La nostra visita a Cleto, avviene in due momenti differenti, siamo sul posto in primavera e successivamente in estate. Nella prima occasione, dopo aver parcheggiato l’auto all’entrata del paese, incontriamo nella piazzetta che da l’accesso al paese, il titolare di un piccolo negozio di generi alimentari, e dopo un breve saluto, ci incamminiamo per le viuzze.

Stradine strette, angoli suggestivi, resti di mura e piccoli giardini che ci appaiono oltrepassando qualche arco costruito in pietra. Le case sono vuote, anche se ogni tanto troviamo qualche abitazione, dove ci sono dei panni stesi o segni della presenza di qualcuno.

Il centro storico si estende attraverso un percorso che a gradoni, facendoci scoprire angoli uno più bello dell’altro, ci riempie di emozioni e ci conduce sempre più verso l’alto del paese. Durante il percorso siamo in alcuni frangenti accompagnati dalla presenza di alcuni gatti, che qui sembrano possedere qualcosa di magico. Il tragitto è tutto in salita, quindi ogni tanto dobbiamo fermarci, ci sono delle piazzette, dalle quali possiamo ammirare tutta la valle e nel frattempo riprendere fiato e dopo alcuni minuti siamo pronti a riprendere il cammino, fino a raggiungere nel punto più alto il Castello di Cleto.

Una struttura a pianta quadrangolare, con due possenti torri ed un percorso interno che ci conduce alla scoperta di questo magico tempio del passato.

Dopo aver trascorso una ventina di minuti, ammirando le resta del castello e scattato le foto ricordo, discendiamo per le viuzze dal versante opposto. Giunti in una piazzetta, incontriamo due donne anziane, che dalle loro abitazioni ci salutano calorosamente. Una delle due ci racconta che vive in Francia e di tornare ogni tanto alla sua casa natia e che durante questo periodo gli abitanti si possono contare sulle dita delle mani. Appagati da un’esperienza indimenticabile lasciamo Cleto.

Ritorniamo però in estate, nel mese di Agosto, e con precisione durante il Festival di Cleto, progetto socio-culturale, ideato dall’associazione “La Piazza laboratorio socio-culturale”, con lo scopo di far rivivere l’antico borgo medievale e di promuovere la cultura calabrese tramite l’arte, il teatro, arti figurative, fotografia, letteratura ed altro. La manifestazione ospita artisti locali emergenti.

Giungiamo sul posto a sera inoltrata, impieghiamo un po’ per trovare un parcheggio. Le strade del centro sono piene di gente, molti giovani, ci sono delle esposizioni artistiche, degli stand gastronomici, mangiamo un panino, beviamo una birra e raggiungiamo la piazzetta dove avevamo incontrato la signora francese, è piena di gente, c’è un gruppo che suona, si canta, si ride, la gente si diverte.

Per raggiungere Cleto dal B&B Casa Marconi è necessario spostarsi in auto seguendo questo percorso: